Giro d’Italia 2024, splendido successo in fuga per Andrea Vendrame! Tra i big tutto tranquillo (ma che rischio per Geraint Thomas)
Uno splendido Andrea Vendrame si prende la diciannovesima frazione del Giro d’Italia 2024. Entrato nella fuga di giornata, il veneto della Decathlon Ag2r La Mondiale si è avvantaggiato in discesa sugli altri attaccanti a poco meno di 30 chilometri dal traguardo di Sappada, aumentando poi il margine in salita e andando così a cogliere il suo secondo successo di tappa alla Corsa Rosa dopo quello ottenuto nel 2021. Secondo posto di giornata per Pelayo Sanchez (Movistar), staccato di 54″, mentre poco dietro, a 1’07”, ha concluso Georg Steinhauser (EF Education-EasyPost), facenti parte anche loro del drappello di attaccanti ai quali il gruppo ha concesso ampio vantaggio, giungendo all’arrivo con quasi 16′ di ritardo.
Gli uomini di classifica, infatti, non si sono dati praticamente battaglia a eccezione del forcing tentato della Movistar sull’ultima salita di giornata, che tuttavia non ha prodotto particolari differenze. Rischiava invece di avere conseguenze la caduta di Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) a circa sei chilometri dall’arrivo a causa di una distrazione dello stesso gallese, che ha toccato la ruota posteriore di Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) ed è finito a terra. Fortunatamente per il 37enne, però, la Maglia Rosa Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e gli altri big hanno rallentato e atteso Thomas, rientrato senza problemi dopo aver cambiato la bici. Non cambia, quindi, la classifica generale alla vigilia dell’ultima tappa di montagna.
Il video dell’arrivo
Il racconto della corsa
Come prevedibile, si parte lanciatissimi: ad aprire le danze per la fuga è Ryan Mullen (Bora-hansgrohe), sulle cui tracce si mettono Magnus Sheffield (Ineos Grenadiers), Simone Velasco (Astana Qazaqstan Team), Andrea Vendrame (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Andrea Piccolo (EF Education-EasyPost), Daan Hoole (Lidl-Trek), Lorenzo Milesi (Movistar), Giovanni Lonardi (Team Polti Kometa), Edoardo Affini e Attila Valter (Visma | Lease A Bike). Dietro, però, ci sono diverse squadre che non sono felici di aver mancato il treno dell’attacco ed ecco allora Alpecin-Deceuninck, Soudal-QuickStep e Bahrain Victorious esprimersi in grandi trenate per andare a riprendere i fuggitivi.
L’obiettivo è centrato e così è Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep) ad accendere la sua miccia. Con il francese si muovono Jhonatan Narváez (Ineos Grenadiers), Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck), Andrea Vendrame (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Pelayo Sánchez (Movistar Team) e Luke Plapp (Team Jayco AlUla), che riesce a rientrare sugli altri dopo un grande sforzo individuale. La battaglia a distanza però continua, con la Lidl-Trek che, ora, non è contenta di essere rimasta tagliata fuori. Dopo una serie di tentativi infruttuosi, e due scivolate in discesa, una per Narváez e una, in gruppo, per Mauri Vansevenant (Soudal-QuickStep), si lanciano al contrattacco Enzo Paleni (Groupama-FDJ), Mattia Bais (Team Polti Kometa), Jasper Stuyven e Edward Theuns (Lidl-Trek), a cui riesce l’opera di ricongiungimento poco dopo il traguardo volante di Peonis (dove Alaphilippe passa per primo).
In gruppo, però, ci sono ancora squadre che vogliono dire la loro e, ai -98 dall’arrivo, si muovono anche Mikkel Frølich Honoré e Michael Valgren (EF Education-EasyPost), Alessandro De Marchi (Team Jayco AlUla), Jan Tratnik e Tim van Dijke (Visma | Lease A Bike) e Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), oltre a Simone Velasco (Astana Qazaqstan), Dries De Pooter (Intermarché-Wanty) e Georg Steinhauser (EF Education-EasyPost). I nove riescono a riportarsi sui dieci al comando quando mancano 81,5 chilometri al traguardo. Alle loro spalle si muove anche Alessandro Verre (Arkéa-B&B), che rimane sospeso nella terra di mezzo, mentre il gruppo rallenta decisamente, tanto che i fuggitivi si ritrovano improvvisamente con quasi 6′ di vantaggio.
Da questo momento in avanti, il plotone si tira fuori dalla contesa per il successo di tappa, tanto che il ritardo arriverà a superare il quarto d’ora, mentre i fuggivi proseguono compatti fino all’Intergiro di Paularo, dove Tarozzi anticipa tutti approcciando poi il GPM del Passo Duron con una manciata di secondi di vantaggio. Il primo a raggiungere l’azzurro sulle prime rampe della salita è un Alaphilippe molto attivo, che si porta dietro Steinhauser e Narvaez, mentre il resto della fuga si sfalda. Tarozzi non riesce a seguire il ritmo degli altri tre e perde contatto a tre chilometri dalla vetta, venendo raggiunto e superato da un brillante Sanchez, che riesce a riagganciarsi al drappello al comando.
La stessa operazione riesce anche a Hermans e, dopo lo scollinamento, anche a Vendrame, mentre Tarozzi non riesce a rientrare e nel corso della discesa successiva viene raggiunto da Velasco, Valgren, Plapp, Bais e Tratnik. I sei al comando transitano dal traguardo volante di Cercivento con 35″ di vantaggio sui sei inseguitori, iniziando subito dopo il GPM di Sella Valcalda, dove Alaphilippe attacca nuovamente. A restare con il transalpino sono ancora solo Steinhauser e Narvaez, ma anche Sanchez riesce ad aggiungersi, mentre Vendrame e Hermans faticano maggiormente a rispondere alle accelerazioni e scelgono di salire del loro passo. Su di loro si riporta Plapp, che nei chilometri precedenti era invece apparso in difficoltà, e tutti e tre raggiungono il quartetto di testa poco prima del GPM.
Nella discesa seguente, Vendrame decide di prendersi qualche rischio nonostante la strada bagnata e riesce a guadagnare una dozzina di secondi su Narvaez e Alaphilippe e 20″ su Steinhauser, Plapp, Sanchez e Hermans. Quando la strada torna a salire, gli inseguitori si ricompattano, ma sin da subito manca l’accordo per imbastire l’inseguimento a Vendrame, che riesce così a guadagnare ulteriori secondi. Il veneto transita infatti al cartello che indica venti chilometri alla conclusione con un vantaggio di 40″, mentre alle sue spalle ci si studia e si viaggia a scatti, con Hermans a pagare le varie accelerazioni riuscendo però a rientrare quando gli altri rallentano.
Il battistrada inizia così l’ultima ascesa, quella di Cima Sappada, con un vantaggio di 1’12”, riuscendo a gestirsi molto bene nonostante alcuni tratti piuttosto impegnativi. Alle sue spalle, invece, Steinhauser riesce a prendere un po’ di margine, venendo in seguito raggiunto da Sanchez, che stacca il tedesco a circa un chilometro dallo scollinamento e a sette dalla conclusione. Per lo spagnolo, però, è tardi per riportarsi su Vendrame, che con una pedalata ancora piuttosto brillante giunge al GPM con ancora più di un minuto di vantaggio, lanciandosi poi in discesa con la consapevolezza di non poter più essere ripreso. Il veneto supera senza problemi anche l’ultimo strappo e taglia il traguardo a braccia alzate con 54″ di vantaggio su Sanchez e 1’07” su Steinhauser.
Nel frattempo, con più di un quarto d’ora di ritardo, anche il gruppo ha iniziato la salita finale, dove la Movistar prova a cogliere in castagna qualche big aumentando il ritmo. Nairo Quintana fa il forcing in vista dell’attacco di Einer Rubio, ma l’accelerazione del 26enne colombiano non fa male a nessuno a eccezione di Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan). I big arrivano quindi tutti assieme al GPM, superato il quale Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) si guarda indietro per veder quanti corridori sono rimasti e così facendo si distrae, finendo per toccare la ruota posteriore di un incolpevole Antonio Tiberi (Bahrain Victorious).
Il gallese finisce quindi a terra ma si rialza velocemente, dovendo però cambiare la bici a causa di un problema meccanico. Ripartito, Thomas si lancia all’inseguimento degli altri uomini di classifica, che però decidono di non approfittare della caduta del 37enne e di aspettarlo, rallentamento che consente anche a Fortunato e ad altri corridori di rientrare. Quando anche Thomas si riaccoda, il gruppo prosegue tranquillo fino all’arrivo, dove giunge con quasi 16′ di ritardo dal vincitore di giornata.
Risultato Tappa 19 Giro d’Italia 2024
Classifiche Giro d’Italia 2024
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